YCREATE: DAI GIOVANI PER I GIOVANI

Scritto da il Settembre 29, 2022

In questo articolo riportiamo l’intervista ai referenti italiani di YCreate, progetto europeo per i giovani volto a contrastare varie forme di discriminazione attraverso l’informazione

Fra i temi di maggior interesse per la FrammaRadioWeb vi sono certamente le tematiche sociali e i fenomeni che ostacolano lo sviluppo di una comunità equa e solidale. Il nostro sguardo è rivolto alla città di Monterotondo ed è attento alle associazioni e ai progetti che si impegnano sul territorio a tenere alta l’attenzione su questi temi. 

Fra questi rientra YCreate, un progetto che si attiva per contrastare forme di odio e discriminazione, il cui promotore italiano è l’Associazione no profit Mulab.

Mulab è un’Associazione con sede a Roma che svolge attività di ricerca, promozione e produzione, network, consulenza e formazione nel settore dell’Industria Culturale. Si impegna, inoltre, per l’accoglienza e l’inserimento in società dei migranti, cercando di abbattere i pregiudizi che aleggiano attorno a tale tema. 

YCreate si inserisce all’interno di un progetto più ampio, HIT (Hate interrupter Team), che ha provvisto giovani ragazzi dai quattordici ai diciannove anni di strumenti per identificare e abbattere i discorsi di odio verso migranti e minoranze, in particolare nel mondo digitale. 

Abbiamo incontrato Enzo Pellegrini ed Erica de Martini, rispettivamente il referente e la trainer del progetto per l’Associazione Mulab, i quali ci hanno spiegato in cosa consiste YCreate. 

Riportiamo di seguito l’intervista integrale!

Come nasce YCreate e quali sono gli obiettivi che ci si pone di raggiungere attraverso il progetto?

Erica de Martini:YCreate è un progetto europeo, di Erasmus+, della durata di due anni, il quale ha l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere giovani e giovani adulti sulle tematiche dell’informazione, disinformazione e misinformazione. A causa della pandemia che abbiamo vissuto a livello mondiale, è emersa la necessità di adottare una modalità di condivisione telematica, per saper discernere, comprendere e riflettere criticamente sulle informazioni che cerchiamo e a cui siamo sottoposti a causa di algoritmi. Riconoscere, gestire e contrastare le informazioni false è la finalità del progetto. Lo scopo è anche formare giovani mentori che coinvolgano coetanei, in modo tale che le azioni di progetto abbiano più impatto possibile, generando più consapevolezza”. 

Ci spiegate più nel dettaglio come operate per raggiungere questi obiettivi?

Erica de Martini: “I partner [N.d.R. del progetto] hanno creato delle attività sui temi del progetto che ritenevano fossero efficaci in relazione al target, come simulazioni e scambi di ruolo, per sensibilizzare stimolando curiosità e interesse. Tali attività sono state arricchite dai valori e obiettivi propri e vari dei partner, per poi essere testate dai trainer. Un prodotto è la creazione della Human Podcast, uno spazio audio per la condivisione di storie di discriminazione, come fosse una sorta di bacino di testimonianze e biblioteca digitale a cui poter attingere, in forma comunque rispettosa e in uno spazio sicuro. Ogni partner YCreate vi potrà aggiungere contenuti originali”.

Un prototipo della Human Podcast è stato realizzato durante una formazione in Olanda. Quale era il focus in quell’occasione? 

Erica de Martini: “Una volta condivise le attività tra i partner, ha avuto luogo il training svolto in Olanda, ad Arnhem, dal 20 al 25 giugno 2022, dove sono stati coinvolti giovani partecipanti. L’obiettivo era ancora il condividere nuove pratiche per un momento di scambio e crescita collettiva. Durante questo soggiorno sono state raccolte le recensioni dei partecipanti, per poi realizzare una sorta di simulazione e prova di quello che sarà un ‘episodio tipo’ della Human Podcast”. 

YCreate è quindi un progetto che ha risonanza a livello europeo. Quali sono i partner e in che termini collaborate con loro?

Enzo Pellegrini: “Il partenariato che sostiene il progetto YCreate ha in realtà una storia abbastanza lunga, con oltre quindici anni di previa collaborazione con alcuni dei componenti. In particolare, due organizzazioni promuovono, attraverso la creatività, la formazione dei giovani rispetto varie tematiche come la cittadinanza attiva e lo sviluppo delle cosiddette competenze trasversali, utili oggigiorno nel mondo del lavoro. Il capofila di YCreate è Collage Arts, il quale ha come obiettivo la rigenerazione urbana, con sede a Londra Nord, utilizzando quindi le leve della creatività per realizzare un punto di ritrovo in una zona che è anche potenzialmente a rischio, promuovendo l’inclusione sociale. Un altro partner è Hope for Children, un’associazione umanitaria che si trova a Cipro, un’isola in cui sono frequenti fenomeni di migrazione di giovani non accompagnati.  Gli altri partner sono l’Organizzazione Rozet, un centro culturale della municipalità di Arnhem (Olanda),  The Smile of the Child, un’organizzazione greca che si occupa di ragazzi a rischio di esclusione sociale e l’Organizzazione Rinova, con sede in Spagna e Inghilterra, specializzata nella creazione di progetti europei e di attività di promozione dell’inclusione giovanile”. 

Per quanto riguarda HIT, esso è strettamente collegato con YCreate. In che modo?

Enzo Pellegrini: “Il gruppo di partner citato era già presente nel precedente Hit Project (2018 -2020), del quale YCreate si può definire una continuazione. Grazie a Hit, gruppi di giovani con il desiderio di contrastare le forme di odio, in particolare online – fenomeno ancora più marcato nel periodo della pandemia – hanno trovato uno spazio per poter mettere in pratica tali aspettative. Con YCreate l’idea è che questi stessi ragazzi partecipino in qualità di formatori alla pari per i coetanei che vorranno unirsi al nuovo progetto”. 

Qual era l’obiettivo di HIT e in che modo avete operato per raggiungerlo?

Erica de Martini:Il tema centrale era l’incitamento all’odio. Ci si è basati molto sulla partecipazione sul territorio di Monterotondo e Roma, confrontandoci anche con realtà che avessero strumenti più concreti. L’obiettivo era produrre una contronarrativa attraverso il proprio potenziale, in maniera creativa. La contronarrativa nasce dall’informazione, dall’elaborazione di un dibattito critico e razionale e di contenuti per creare uno scenario alternativo, fondato su solide basi. La metodologia è stata l’analisi di statistiche e studi ufficiali che hanno osservato e vagliato i tipi di discorsi di odio e i target presi di mira. I dati e le ricerche sono stati utili per capire le categorie discriminate, i diritti, di conseguenza, violati e le azioni in risposta adottate da realtà locali e globali per cessare tale ecosistema comunicativo tossico. Questa è la dimostrazione che si può essere agenti di cambiamento e che i giovani, sebbene possano non esserne consapevoli, hanno la possibilità e il diritto di contrastare questi circoli viziosi. Il principale valore è, quindi, proprio l’ascolto dei ragazzi”. 

Giovedì 21 luglio 2022 si è svolto l’evento APER-informazione, un aperitivo informativo sul tema dell’informazione. Come pensate che un incontro di questo tipo possa essere utile alla comunità soprattutto giovanile?

Enzo Pellegrini: “All’interno del progetto YCreate crediamo che rispetto a tali problemi possiamo dare degli strumenti, ma che i giovani stessi, come ognuno di noi, debbano confrontarsi con questa realtà e cercare di destreggiarsi in essa. L’evento [N.d.R. APER-informazione] di Villa Pamphili è stato proprio l’esempio di questi strumenti, avendo posto domande e di conseguenza avendo i ragazzi cercato le risposte con l’aiuto di esperti del tema. All’interno del progetto sarà sviluppata una piattaforma con ulteriori strumenti: materiali digitali, risorse e attività da svolgere con i partecipanti del progetto”.

Si può dire quindi che si stia creando una rete solidale?

Erica de Martini: “Se vediamo YCreate come proseguimento di esperienze pregresse, il filo conduttore fra esse potrebbe essere il networkche si costruisce anche grazie all’ambiente adatto. I tipi di progetti che strutturiamo sono basati su metodologia e approccio informali: offrono degli ambienti alternativi di apprendimento per giovani adulti, privi di giudizio e coinvolgenti, che risultano efficaci per lo sviluppo delle capacità dei partecipanti”. 

Sono già in programma altri eventi nelle diverse sedi del progetto o a cura della sede italiana?

Erica de Martini: “Alla fine delle attività di formazione ci saranno eventi creativi progettati dai ragazzi partecipanti. Mulab è impegnata anche in altri progetti volti al coinvolgimento giovanile. Per quanto riguarda YCreate, il prodotto principale sarà la creazione del suddetto Human Podcast”.

Di Alice Cuturello

A cura della Redazione 


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